WE nel Monferrato: tiriamo le somme
Rientrati a casa, la nostra sensazione è che si tratti di una zona che ha molto da dare, ma che necessiti ancora di cure e amore.
Siamo partiti sabato mattina e rientrati domenica sera. La nebbia è stata nostra compagna di viaggio, così come l’aria pungente!
Siamo stati bene, anche se alcune cose ci hanno lasciato un po’ perplessi.
Innanzitutto bisogna dire che il Monferrato è ricco di Castelli e di Ville di antichi Signori: entrambi hanno splendidi giardini curati nei particolari (persino con labirinti di siepi!).
Inoltre in tutto il Monferrato si nascondono numerosissimi Infernot: antiche cantine scavate nella pietra.
Ciascuna di queste attrattive, giardini e infernot, sono proprietà private che non è possibile visitare. O meglio, in alcuni momenti dell’anno l’Ecomuseo della Pietra Cantoni organizza dei tour dove si possono visitare, ma diversamente non si può vedere nulla.
Noi, forse ingenuamente, speravamo di poter ammirare almeno esternamente i castelli, ma tranne alcune eccezioni, sono abbandonati e trascurati. Il modo migliore per “vederli” è guardarli dai piedi della collina, a meno che non siano talmente nascosti dalla vegetazione da diventare quasi invisibili.
Un’altra cosa che ci ha colpito negativamente è la trascuratezza del Parco del Santuario di Crea. Il santuario in se è veramente molto bello e la piazzetta su cui affaccia è molto ben curata. Ma una volta iniziato il pellegrinaggio, costellato da numerose piccole cappelle, si avverte un senso di abbandono disarmante: cappelle serrate, intonaco che cade, scritte sulle cappelle (quelle dei vandali).
Ci è spiaciuto incontrare questo abbandono, soprattutto perché non ce lo aspettavamo. Speriamo che qualcosa si smuova e che presto, anche questi splendidi posti, possano ricevere le cure che meritano!!
Detto questo, molte cose però ci sono piaciute:
- Le colline ripide, i profili dei castelli che avvolti nella nebbia avevano un qualcosa di magico, le passeggiate in mezzo ai campi coltivati, gli animali presenti ovunque.
- La passione delle persone che abbiamo incontrato (e di cui abbiamo già parlato nei giorni passati!)
Marica e il suo ristorante Boccadoro, che dopo la pensione ha avuto realizzare un suo sogno e ci ha tenuto per due ore con le gambe sotto il tavolo (non dimenticheremo mai l’insalatina di carciofi!).
I proprietari della cascina Zenevra, dove abbiamo potuto godere della cucina casalinga, ma curata, e dove abbiamo trovato tanta gentilezza e simpatia.
Ed infine, il proprietario dell’agriturismo Dal Barbalando, dove abbiamo mangiato bene in un ambiente familiare e divertente! - Non proprio nel Monferrato, ma prima tappa del nostro we. Mi riferisco a Castelnuovo Don Bosco! L’immensa basilica, la casa natale di Don Bosco, il museo della vita contadina, i colori!
- Il Castello di Gabiano, l’unico che abbiamo potuto vedere da vicino. Splendida la passeggiata intorno alle mura, in una bella giornata si può vedere il Po e il Monte Rosa, noi ci immaginiamo questi panorami!
Ora lasciamo spazio alle foto!!
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